Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta politica. Mostra tutti i post

lunedì 18 aprile 2011

tremendina pensiero: politica da cabaret o cabaret da politica?


Secondo il più puro stile squadrista ecco che a Milano una paio di notti fa spuntano manifesti offensivi per tutta la categoria dei magistrati. Un candidato al consiglio comunale di Milano ha promosso l'affissione di manifesti ignobili che associano i magistrati alla colonna terrorista delle Brigate Rosse. 
Questi individui ormai non hanno più ritegno: lanciano il sasso e poi nascondono la mano, perché ovviamente non hanno nomi da fare e tantomeno prove per confermare queste infamanti accuse. 
Ciò, tanto per cambiare, è accaduto in concomitanza con la presenza di Zio B. al convegno del PDL che doveva sostenere la candidata Moratti e invece si è trasformato nel solito show cabarettistico senza capo ne coda del premier, nella sua autocelebrazione e nel lancio delle solite accuse senza fondamento ai giudici "comunisti" che questa volta sarebbero in combutta nientemeno con il "destrorso" Fini. Fascisti e Comunisti, quindi, secondo Berlusconi hanno fatto un patto scellerato per infangare lui, ancora una volta. Questo glielo avrebbe rivelato un "magistrato", del quale naturalmente (come per la fidanzata occulta) non si conosce nome ne faccia! 
Dopo le barzellette sugli ebrei, sulla sua omosessualità "lesbica", sulle mele che sanno di f... ecco un altro exploit degno del Derby, tempio del cabaret milanese. Un luogo consono ad un premier barzellettiere e ai suoi adepti. Senza dimenticare le signorine dell'Olgiatina a fare la lap-dance.

 Le battute forse le scrive Antonio Ricci,  tra una lezione di stile e l'altra da impartire all'editoria rivale del "duca-conte" (ma guarda un po'). Anche se, ammettiamolo, adesso è molto impegnato in questa guerra santa dopo che qualcuno si è permesso d'avere un'opinione sulle qualità artistiche delle veline! Non sia mai!, su quella sponda della carreggiata non sono permesse critiche. Se ti permetti d'aprire bocca e non appartieni alla schiera dei "beati", giornalisti con licenza d'infangare, loro poi ti bersagliano quotidianamente, come una goccia cinese, ripetendo all'infinito, come un disco incantato, gli stessi luoghi comuni. Fino a che il pubblico a casa non ha "assimilato" bene il "messaggio". In fondo, istillare dubbi, accusare e ritirare la mano, promettere e dimenticare d'aver promesso sono lezioni che alla scuola di Sua Divinità s'imparano come l'ABC in prima elementare.

 Il nuovo corso della politica-showbiz è già cominciato!

questo è un Tremendina-Pensiero, perciò articolo assolutamente originale di Kishanna Conan Doyle





sabato 22 gennaio 2011

il boicottaggio di Speranzon

Come al solito leggo. Leggo tanto. Appena ho qualche minuto, a costo di sottrarlo al sonno, i miei occhi divorano parole scritte. Libri, giornali, riviste, blog... Mi dolgono gli occhi, ma non importa. Se le persone leggessero un po' di più forse le cose andrebbero meglio. Ma, lasciamo da parte la retorica e veniamo al punto. 
Stavo curiosando on line quando, tanto per cambiare m'imbatto nel solito post che cattura la mia attenzione. Il blog: L'Angolo Nero. L'autrice: Alessandra Buccheri. Il titolo:Fahrenheit 451: farà caldo a Venezia, eh? 
Non sto a perdere tempo e vi passo il post così com'è scritto, capirete immediatamente di che si tratta. Voglio solo specificare che qui non si sta discutendo l'innocenza o la colpevolezza del latitante Cesare Battisti, si discute un'ordinanza alquanto sconcertante dell'assessore alla "cultura" della provincia di Venezia, Speranzon. 
Chi è Speranzon. Dal sito ufficiale del Comune di Venezia: Affascinato dal carisma di un grande uomo che si chiamava Giorgio Almirante, ha iniziato giovanissimo a fare politica tra i banchi del liceo classico Franchetti di Mestre.... Iscritto al Fronte della Gioventù nel 1986, è stato segretario provinciale dell'organizzazione giovanile del Movimento Sociale Italiano dal 1989 al 1995....Ha partecipato a decine di assemblee (spesso senza essere invitato…) nelle scuole della provincia in tempi in cui la discriminazione politica colpiva chi faceva parte del MSI, unica vera opposizione al marcio sistema politico della prima Repubblica. Ma chi l'ha scritta sta' presentazione? Alessandra Mussolini? 
...in pratica quello che a Livorno chiamerebbero: un fascio 

Tralasciamo la biografica di questo grande uomo politico e veniamo al dunque. La Buccheri scrive: Raccolgo l'appello che sta circolando in rete attraverso il blog di Wu Ming, "da Venezia partono i roghi", già ripreso da Michela Murgia e Loredana Lipperini.[ Leggetelo tutto! ] 

---<<@>>---
Scrive Alessandra: 
In sintesi, ecco ciò che accade (copioeincollo da WuMing): L'assessore alla cultura della provincia di Venezia, il berlusconiano Speranzon, ha accolto il suggerimento di un suo collega di partito e intimerà alle biblioteche del veneziano di:
1) rimuovere dagli scaffali i libri di tutti gli autori che nel 2004 firmarono un appello dove si chiedeva la scarcerazione di Cesare Battisti;
2) rinunciare a organizzare iniziative con tali scrittori (vanno dichiarati "persone sgradite", dice).
 

A titolo di esempio, Loredana Lipperini riporta alcuni dei libri degli scrittori che dovrebbero scomparire dalle biblioteche. Per esempio: Luigi Bernardi, Massimo Carlotto, Sandrone Dazieri, Giuseppe Genna, Valerio Evangelisti, Daniel Pennac, Serge Quadruppani, oltre ai già citati WuMing, Lipperini e Murgia. 

Avendo letto buona parte di questi libri, ed essendo firmataria di quell'appello, non mi è difficile prendere posizione. 
Ho già avuto modo di esprimere (su FB ) cosa penso del caso Battisti, e nell'espormi ho notato che molti hanno le idee quanto meno confuse sulla situazione (c'è chi, in un impeto di buonismo, lo invita a tornare in Italia per essere processato - ancora?? - e dimostrare così la sua innocenza: peccato che non sia più possibile...). 
Io, lo preciso ancora una volta, non so se Battisti sia colpevole o innocente: ed è proprio per questo motivo, cioè per i fondati dubbi che esistono sulla colpevolezza, che applico un principio di sana civiltà giuridica: in dubio pro reo. (Anche qui, ho sentito dire che se Battisti ha avuto quattro ergastoli vuol dire che almeno uno se lo meritava... Posizione quantomeno buffa, ma soprassediamo). (NdA: posizione della Buccheri che questa blogger non ha ancora analizzato approfonditamente) 

Non ho dubbi, invece, sul fatto che questa indegna ritorsione contro i firmatari dell'appello non abbia motivo di esistere. 
Qua:la lettera che ha dato impulso a questa ridicola trovata del boicottaggio letterario. 
Qua: Speranzon su Carlotto (Carlotto!! Proprio lui! Ma Speranzon conosce il passato di Carlotto? Mah...). 
---<<@>>---

NdA: Altri blog che parlano dell'argomento riportati sul blog di Alessandra:

19.01: Lucidissima denuncia di Michela Murgia sul suo blog 
19.01: Sandrone Dazieri racconta le ragioni della sua firma 
20.01: l'articolo di Massimo Carlotto 
20.01: Mario Tedeschini Lalli parla anche della boutade di Elena Donazzan, assessore all'istruzione della regione Veneto 
20.01: Elisabetta Bucciarelli sull'incostituzionalità della richiesta di boicottaggio 

articolo disponibile anche sul forum del gruppo Antifascista, qui

post originale di Kishanna / Misstremendina
contiene parti di altri post dei quali sono state debitamente citate le fonti

I testi pubblicati possono essere liberamente riprodotti con l'impegno a citare la fonte e la cortesia di informare l'autore dell'impiego che ne viene fatto. In ogni caso il testo non può essere commercializzato o usato a fini di lucro.

mercoledì 6 ottobre 2010

Tremendina pensiero sull'attacco al sindacato


Attenzione! Questo è un Tremendina Pensiero che segue un filo logico tutto suo, cercate di dipanarlo a vostro rischio e pericolo.

Ma i lavoratori devo sempre prenderlo in quel posto e stare zitti?
I veri fomentatori, i veri faziosi sono certi giornalisti che non aspettano altro per poter gridare “all’attentato”, come faceva esclamare al suo Emilio Fede il noto comico Beppe Braida. Insomma tirano una decina di uova e una lattina di vernice sulla targa della CiSL e il fatto diventa un attacco terroristico . Il gesto di per se non è bello e se se ne faceva a meno forse la causa ne guadagnava ma non è nemmeno di quella violenza inaudita descritta nei tiggì serali!
Ma Sacconi ha mai avuto a che fare con i veri terroristi? Invece di gridare all’attentato guardi di salvaguardare i diritti dei lavoratori italiani! Ma quale Ministro del Lavoro… tanto fra poco il lavoro ci sarà solo per i Vu Cumprà, cioè andremo tutti a lavare vetri e vendere fazzoletti per strada!
Parlano tanto di gesti estremi dettati dall’esasperazione della gente e non dicono perché è stata scelta proprio la CiSL. Forse perché il sindacato di Bonanni è stato l’unico a firmare l’accordo ammazza-posti-di-lavoro con FIAT?
Ma piuttosto compriamo le macchine coreane, costano poco, sono accessoriate e sappiamo chi le fa! Quelle italiane sono costruite da tutti tranne che dagli italiani. Hanno anche il coraggio di chiamarlo “made in Italy”: le automobili fatte in Serbia, i vestiti fatti in Cina, le scarpe fatte in Polonia,  la mozzarella in Germania, la pizza in America….
Assinaffangala al Made in Italy!
Assinaffangala pure ai sindacati che un tempo lavoravano a fianco dei lavoratori, scendevano in piazza, promuovevano manifestazioni. Un tempo guardavano al nostro futuro non agli interessi della Confindustria.

lunedì 20 settembre 2010

tremendina pensiero sullo zerbino di Adro



Ed eccolo: lo zerbino incriminato!


In realtà non è il simbolo della Lega a fare bella mostra di sé all'entrata della scuola elementare di questa ridente cittadina del novarese, come spiega il sindaco, si tratta del Sole Delle Alpi!
Se poi, casualmente è anche il simbolo del partito di Bossi e sempre casualmente il sindaco è leghista... solo i maligni comunisti (sempre loro!) hanno pensato male.
All'inviato delle Iene il sindaco spiega che si tratta del vecchio stemma presente un po' dappertutto in città fin dal 1600. Ma pur cercando con zelo, coadiuvato da cittadini solerti, l'inviato e i cittadini stessi del Sole Delle Alpi in tutta Adro non hanno trovato traccia. Questo è quanto riferisce l'inviato ma potrebbe essere comunista anche lui e quindi bugiardo per definizione.




       In realtà il simbolo della città di Adro è questo: 






Di questo passo ogni sindaco avrà il diritto di imporre ai propri concittadini il simbolo del suo partito in ogni dove. Pensate alla vecchia repubblica ed alla sua costellazione di formazioni politiche.
Nella rossa Bologna avremmo trovato la falce e martello sugli zerbini degli ospedali, nella laica milano la foglia dei repubblicani, nella Firenze di Bargellini avremmo potuto scegliere il fascio della nostalgia o lo scudo crociato del dopoguerra, magari piazzati entrambi davanti agli Uffizi. E che dire di un bel garofano sul frontespizio del Pantheon a Roma? Palermo avrebbe preferito il sole nascente dei socialdemocratici? Napoli si sarebbe rivolta alla corona dei monarchici.
Ma pensate alla fatica di dover cambiare tutti gli zerbini della città ogni volta che cambia amministrazione. In questo caso il sindaco al Adro non manca l'ottimismo: forse pensa d'essere rieletto per tutta la vita!
.
.